Metro C: Il patrimonio storico

Il patrimonio storico - tamburo esterno
Il patrimonio storico - Ipponio marzo 2018
Il patrimonio storico - antefissa

Salvaguardia e valorizzazione di un patrimonio dell’umanità

La Linea C della metropolitana di Roma non viaggia solo nello spazio urbano, ma anche nel tempo. Rappresenta infatti un’occasione unica ai fini dell’accrescimento delle conoscenze della Roma Antica. Questo in ragione del fatto che gli scavi archeologici hanno permesso il rinvenimento di strutture antiche o parti di esse, in ottimo stato di conservazione.

I ritrovamenti sono diventati protagonisti di una vera e propria valorizzazione del passato nell’era presente attraverso progetti di allestimenti museali all’interno di alcune stazioni, come nel caso delle stazioni San GiovanniPorta Metronia e Colosseo Fori Imperiali, e della futura stazione Venezia.

Salvaguardia e valorizzazione

Il recupero del passato sotto gli occhi dei cittadini

La Linea C vuole creare un’iconografia rinnovata della Capitale, aprendo una finestra sotterranea sulla Roma Antica. L’unicità del territorio attraversato, che si distingue per l’assoluto valore storico e archeologico, ha infatti ispirato una metodologia progettuale dedicata e specializzata.

L’elevato numero di rinvenimenti, unitamente alla rilevanza storica degli stessi ed al loro buono stato di conservazione, ha indotto la Soprintendenza di Roma a prescrivere la realizzazione di specifici allestimenti museali all’interno delle stazioni San GiovanniPorta MetroniaColosseo – Fori Imperiali e Venezia.

Dalla collaborazione tra Comune di Roma, il Committente Roma Metropolitane ed il Ministero per la Cultura, Metro C S.c.p.A. ha realizzato una visione di sviluppo che trasforma il patrimonio culturale sotterraneo da vincolo realizzativo a punto di forza da valorizzare.

Ambienti
L’innovazione e la collaborazione per la salvaguardia delle nostre radici

Per l’intero tracciato che dal capolinea di Monte Compatri/Pantano arriva a Piazzale Clodio/Mazzini, sono previsti 585.000 mc di scavo con modalità archeologica.
Dalla collaborazione tra il Contraente Generale Metro C S.C.p.A., il Comune di Roma, il Committente Roma Metropolitane ed il Ministero della Cultura , è scaturito un articolato programma di indagini che, sotto la Direzione Operativa Scientifica della Soprintendenza di Roma, ha consentito l’individuazione di numerosi reperti, ma anche l’aggiornamento delle carte archeologiche in aree ancora mai indagate.
La costruzione delle stazioni e dei pozzi di aerazione ha reso necessaria l’asportazione di consistenti volumi di depositi archeologici sepolti, rappresentando una opportunità unica e irripetibile per acquisire nuovi e importanti dati anche in aree archeologicamente fino a quel momento poco note, soprattutto a causa della profondità di giacitura delle stratigrafie antiche, che, in alcuni casi, raggiungevano i 20 metri dal piano di calpestio attuale.

La stretta e costante collaborazione tra Metro C S.C.p.A. e la Soprintendenza Archeologica di Roma, unitamente alle linee guida del Comitato Tecnico Scientifico per i Beni Archeologici, hanno portato anche alla messa a punto, per la prima volta in Italia, del cosiddetto “Prontuario delle indagini archeologiche di seconda fase”. Il Prontuario è redatto dal Contraente Generale in fase di progettazione definitiva, basandosi sui risultati acquisiti con le indagini archeologiche di prima fase e definisce per ogni sito, di concerto con la Soprintendenza Archeologica di Roma, le modalità di scavo da implementare alle diverse profondità e le modalità di asportazione dei rinvenimenti.
Per coniugare l’esigenza di eseguire scavi archeologici a cielo aperto fino ad una profondità di 18-20 metri con la necessità di limitare l’impatto sui territori delle aree di cantiere, è stata inoltre messa a punto un nuovo metodo di scavo denominato “top–down archeologico”, applicato in particolare alla stazione San Giovanni. Nella tratta oggi in esercizio, che da stazione Monte Compatri/Pantano arriva alla stazione San Giovanni, l’attività svolta ha così consentito, da un lato di aggiornare tutta la cartografia storica, ricostruendo la morfologia originaria di porzioni di territorio, dall’altro di definire soluzioni progettuali assolutamente compatibili con il substrato archeologico.

Le indagini archeologiche preventive

Le interferenze con gli strati archeologici riguardano principalmente la realizzazione delle stazioni e dei pozzi di areazione, poiché le gallerie si sviluppano sempre al di sotto della quota archeologica che solitamente si attesta intorno ai 10-12 metri da piano strada.

Dal 2006, a integrazione della campagna di indagine condotta dal Comune di Roma per la redazione del progetto preliminare, sono iniziate le indagini archeologiche preventive di prima fase per le Tratte T2 (Venezia – Clodio Mazzini), T3 (Colosseo – Fori Imperiali – San Giovanni esclusa), T6 (Torrenova – Torre Spaccata) e T7 (Monte Compatri – Pantano – Torrenova) propedeutiche alla progettazione definitiva.

Foro di Cesare OLYMPUS DIGITAL CAMERA

L’area del Centro Storico ha visto l’apertura di cantieri in 22 siti archeologici coinvolgendo le tratte T2 e T3 (da Clodio Mazzini fino a San Giovanni esclusa).
Per la sola prima Tratta Monte Compatri/Pantano – San Giovanni, sono state portate a termine le indagini di seconda fase, ovvero lo scavo integrale del volume del terreno di interesse archeologico, che hanno permesso il ritrovamento di una quantità considerevole di reperti. L’attività svolta nei 29 siti archeologici indagati, basata su scavi di dimensioni adeguate alle opere da realizzare e non su carotaggi puntuali, ha consentito di aggiornare la cartografia storica e di definire soluzioni progettuali compatibili con il substrato archeologico, come confermato dalle Soprintendenze.

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L’interazione Linea-Monumenti

La storia nel nostro presente

Preliminarmente alla redazione del progetto definitivo della linea, è stato inoltre sviluppato uno studio di interazione Linea-Monumenti, affidato agli operatori più qualificati del settore. È stato anche istituito un Comitato Tecnico Scientifico multidisciplinare, composto dai più autorevoli esperti nel panorama europeo, nel campo della progettazione di opere in sotterraneo in ambienti urbani.

Gli studi di interazione Linea-Monumenti hanno fornito un valido supporto tecnico e scientifico nella definizione degli interventi di salvaguardia dei monumenti e del relativo progetto di monitoraggio, portando alla messa in opera di interventi di presidio strutturali o geotecnici – provvisori o definitivi – per una serie di monumenti.
Le analisi di interazione sono state sviluppate per circa 4 anni, interessando 13 monumenti e 40 palazzi storici.

Chiesa di S. Domnica aprile 2018

Uno specifico sistema di monitoraggio, denominato “piattaforma SDD”, è stato poi implementato su misura per la Linea C. Il sistema è in grado di gestire in tempo reale il monitoraggio delle opere (stazioni, pozzi e opere speciali) ed è stato progettato per verificare la risposta deformativa del terreno e delle strutture in corso di realizzazione, nonché dei monumenti e degli edifici storici presenti nell’area di intervento.
Il monitoraggio è basato sulla concatenazione di automazioneremotizzazione delle misure e la loro informatizzazione e pubblicazione su piattaforma WEB-GIS, tale da permettere agli addetti ai lavori di accedere ai dati di monitoraggio attraverso il web in tempi compatibili con la gestione di eventuali criticità e, quindi, in tempi tali da essere di supporto al cantiere e al progettista.

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Metro C
Area parcheggio multipiano della stazione Monte Compatri/Pantano

Nell’ambito di questo sito gli scavi archeologici effettuati hanno portato alla luce tombe e fosse rituali preistoriche. Necropoli eneolitica.

Gli interventi di presidio

Nell’ambito della Tratta T3 (da San Giovanni esclusa a Colosseo -Fori Imperiali) lo studio di interazione Linea – Monumenti ha portato alla messa in opera di interventi di presidio strutturali e/o geotecnici – provvisori e/o definitivi – per i seguenti monumenti:

  • Mura Aureliane a Porta Asinaria: puntellamento provvisorio delle mura e realizzazione di una paratia di pali a presidio di Porta Asinaria.
  • Mura Aureliane a Porta Metronia: puntellamento provvisorio delle mura ed intervento geotecnico di compensazione dei cedimenti (Compensation grouting) durante il passaggio della TBM.
  • Chiesa di Santa Maria in Domnica: puntellamento provvisorio interno ed esterno ed interventi di salvaguardia del patrimonio artistico all’interno alla chiesa.
  • Chiesa di Santo Stefano Rotondo: cerchiaggio del tamburo ed interventi di salvaguardia del patrimonio artistico all’interno alla chiesa.
  • Pilone dell’acquedotto Celimontano: puntellamento provvisorio.
  • Tempio di Venere e Roma: puntellamento provvisorio.
  • Basilica di Massenzio: puntellamento provvisorio delle mura esterne ed interventi di incatenamento definitivo con funi e barre.
  • Colonnacce del Foro di Nerva: puntellamento provvisorio.

Tutti i monumenti che ricadono nel bacino di subsidenza delle opere della Linea C sono sotto controllo costante per mezzo di un’ampia strumentazione di monitoraggio vibrazionale, strutturale, geomatico e geotecnico.

Mura Aureliane OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Il piano di monitoraggio in corso d’opera ha previsto un articolato sistema di controllo da eseguirsi sia in superficie sia in sotterraneo durante i lavori di realizzazione delle gallerie di linea, delle Stazioni e di tutte le opere accessorie (pozzi, cunicoli, scavi semi meccanizzati, connessioni e manufatti speciali) mediante l’installazione di 28.706 strumenti topografici, strutturali e geotecnici, di cui ben 10.005 in corrispondenza di monumenti.
Il sistema funziona h24 attraverso un complesso sistema d
i centraline che acquisiscono in automatico i dati ed inviano alert in tempo reale agli operatori. A titolo esemplificativo sul Colosseo sono stati installati 290 strumenti.

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