La stazione Fori Imperiali si sviluppa al di sotto dell’omonima via, nell’area compresa tra il Colosseo (Anfiteatro Flavio) e la zona antistante la Basilica di Massenzio. Un’opera unica e complessa, sia per la posizione nella quale si colloca, interessando un’area archeologica e monumentale tra le più famose al mondo, dichiarate dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità, sia per le caratteristiche insite nella costruzione, quali ad esempio il collegamento dell’atrio della Linea C con l’atrio dell’esistente Linea B Colosseo.
Il corpo della stazione, inserito in un manufatto scavato tra diaframmi, ha una larghezza in pianta variabile tra i 30 e i 50 metri e una lunghezza complessiva di circa 240 m. Il manufatto raggiunge i 32 m di profondità da piano campagna e si articola in cinque livelli: il piano atrio, di oltre 6.100 mq, che permette anche il collegamento con le banchine della Linea B per mezzo di un livello mezzanino; due piani dedicati ai locali tecnici, di circa 3.900 mq ciascuno; un piano banchine ed un piano sotto-banchine.
Lo schema funzionale della stazione Fori Imperiali è a banchina centrale, con una lunghezza di 110 m e una larghezza di 4,00 m. Gli accessi alla stazione sono due, posizionati uno per lato su via dei Fori Imperiali. Ogni accesso è attrezzato con una coppia di ascensori e con un sistema di scale fisse e due scale mobili. Lo scavo della stazione è stato progettato limitando al minimo l’interferenza con la viabilità di superficie. Una volta realizzati i diaframmi perimetrali ed il solaio di copertura, alternando le fasi di traffico, il cantiere è stato ristretto proseguendo la costruzione in modalità top–down.
Tale metodologia di scavo consiste nella realizzazione dei solai dall’alto verso il basso, con getti contro terra, che permettono il contrasto delle paratie perimetrali già a partire dalla fase di scavo. Il collegamento con il piano banchina della Linea C avviene per mezzo di un unico grande corpo scale con scale fisse e mobili intrecciate, ubicato al centro del piano atrio. Gli accessi alle due linee B e C rimangono separati, mentre il collegamento in sotterraneo con la stazione Colosseo avviene per mezzo di un camminamento alla quota dell’atrio che arriva direttamente sulla banchina della Linea B in direzione Termini e per mezzo di un camminamento ad un livello mezzanino che raggiunge l’altra banchina, oltrepassando i binari grazie ad una passerella pedonale di collegamento che scavalca in sotterraneo la stazione esistente.
Il collegamento con la Linea B
Il collegamento pedonale (attualmente in corso di realizzazione) tra la stazione della Linea C e la esistente stazione Colosseo della Linea B, avverrà attraverso un corridoio che sovrappassa la Linea B e consentirà l’accesso ad entrambi i binari della stazione Colosseo, sia lato Laurentina che lato Termini. Per la realizzazione di questa opera si sono resi necessari alcuni interventi presso la galleria di banchina della Linea B. Gli interventi interessano esclusivamente le strutture di rivestimento della galleria centrale di stazione ubicata sotto piazzale Colosseo. Le altre strutture della esistente stazione Colosseo non sono interessate dai lavori per il collegamento con la Linea C. Il manufatto di attraversamento, giuntato rispetto alla volta della galleria esistente, viene poggiato su cordoli fondati su micropali e va a costituire una passerella pedonale in sotterraneo, la cui copertura è posta subito sotto la quota stradale. Tutte le lavorazioni sono state organizzate con l’obiettivo di ridurre al minimo il disagio degli utenti nella fruizione della stazione Colosseo Linea B e consentire lo svolgimento delle fasi più delicate della realizzazione dei manufatti durante le interruzioni notturne del servizio della linea.
Le fasi e le modalità esecutive delle lavorazioni, la loro durata e la loro successione temporale sono state approvate e condivise nell’ambito di un tavolo tecnico con il Dipartimento Mobilità e Trasporti del Comune di Roma, ATAC, USTIF, Regione Lazio e Roma Metropolitane. Il programma dei lavori è organizzato con finestre temporali di chiusura anticipata alle 21 della linea in esercizio e con alcuni fine settimana di chiusura completa.
Al fine di ridurre al minimo le interferenze con la linea in esercizio, la parte fruibile della banchina esistente della Linea B, lunga 150 metri, è stata ridotta a 110 metri, per poter installare, nella zona oggetto dell’intervento, una struttura di compartimentazione, che ha lo scopo di separare fisicamente le aree di lavoro da quelle interessate dal servizio. La struttura è composta da un sistema reticolare di travi e pilastri metallici su cui è montata superiormente una lamiera grecata parallela alla calotta. La zona dei piedritti di galleria è stata delimitata con un sistema di pannellature in legno collegate alla struttura metallica, lasciando unicamente un cancello che consente l’accesso per le maestranze di cantiere direttamente dalla banchina. Solo a seguito del montaggio della suddetta struttura è stato possibile procedere con le fasi successive che prevedono il taglio della calotta e dei piedritti, per una larghezza di circa 8 metri, e la realizzazione di n. 4 plinti fondati su micropali, su cui andrà varata la struttura definitiva di scavalco.
Completato il taglio della calotta della galleria esistente, è iniziato il montaggio della struttura di scavalco. Il primo passo è stato il varo di due travi longitudinali che rappresentano l’ossatura portante della struttura, varo avvenuto nelle notti tra il 22 e 23 aprile. In corso il varo delle strutture prefabbricate (predalles) ed il completamento del solaio di fondo. Saranno quindi posizionate le controventature in acciaio, varate le predalles superiori e verrà gettato il solaio di copertura dello scatolare. Solo dopo verranno demolite le parti di galleria esistente per creare gli accessi alla banchina della stazione Colosseo. L’attraversamento sarà quindi completato con la posa di pareti vetrate laterali e finiture interne.
La fase attuale dei lavori
Ad oggi la stazione Fori Imperiali è suddivisa in tre macroaree di cantiere, ognuna delle quali è gestita autonomamente con mezzi e personale dedicato. Nella zona lato Clivo di Acilio sono in corso lo scavo e la realizzazione delle strutture della parte di stazione sovrastante la galleria binario dispari; al piano atrio quest’area è attualmente collegata con l’adiacente complesso di stazione, mentre ai successivi livelli tecnici è separata dai diaframmi eseguiti da piano campagna, che ne delimitano il perimetro. Tale compartimentazione dell’area è stata progettata per consentire la rapida esecuzione dello scavo fino al piano di imposta delle gallerie TBM e l’inizio anticipato dei consolidamenti radiali, da eseguire sulle gallerie stesse, propedeutici allo scavo in tradizionale dei successivi allarghi.
Perché in corrispondenza della stazione Fori Imperiali è necessario scavare in allargo le gallerie con il metodo tradizionale?
La presenza di sovrastrutture su via dei Fori Imperiali, ha fortemente limitato gli spazi per operare uno scavo dall’alto. In particolare, in corrispondenza del binario dispari della Linea C, l’attuale configurazione del Clivo di Acilio delimitato dal Muro del Muñoz, ha consentito di realizzare con scavo dall’alto (top–down) solo una parte della struttura necessaria all’inserimento della banchina di stazione. Pertanto si è reso necessario allargare le gallerie realizzate con la TBM mediante scavo tradizionale, preceduto dal consolidamento del terreno oggetto di scavo per aumentarne le caratteristiche geotecniche di resistenza e impermeabilità. Gli allarghi si sviluppano per una lunghezza di circa 50 metri in direzione San Giovanni e circa 30 metri in direzione Venezia, che sommati con la parte di stazione che si è potuto realizzare dall’alto, garantiranno i 110 ml necessari alla banchina. Tale attività prevede l’avanzamento per campi con scavo di un metro alla volta, seguito dalla posa della centina (struttura metallica circolare provvisionale che sostiene la volta della galleria) e successivo spritz beton della superficie (cemento proiettato con accelerante che consente di creare una superficie solida e uniforme).
È stato avviato il cantiere per la realizzazione delle perforazioni, effettuate dalla galleria TBM, a seguito delle quali si potrà procedere con l’iniezione di miscele cementizie e chimiche che renderanno il terreno solido e poco permeabile, onde poter poi procedere con lo scavo degli allarghi di galleria. Attualmente sono inoltre in corso la realizzazione del II livello tecnico e la posa delle strutture metalliche di contrasto, orizzontamento ubicato appena sopra la galleria TBM. Solo a seguito del completamento delle gallerie meccanizzate e dello smontaggio degli impianti a esse dedicati, sarà possibile procedere con l’ulteriore approfondimento e l’inizio dei consolidamenti previsti.
Nella zona esterna del cantiere si sta procedendo al rivestimento definitivo in mattoncini del Muro del Muñoz: lavorazioni eseguite da un’impresa specializzata in restauri, dopo aver studiato e campionato con la Soprintendenza le tipologie di rivestimento più idoneo. Nell’area lato Clivo di Venere, dove il cantiere è più esteso, è stato completato il montaggio dell’impianto di iniezione e sono iniziati i consolidamenti dalla galleria TBM propedeutici allo scavo in allargo della galleria di banchina binario dispari. Per quanto riguarda la struttura di stazione della Linea C (cantiere lato Clivo di Venere), attualmente sono stati completati i solai di copertura, atrio e primo tecnico ed è in corso lo scavo tra quest’ultimo e il solaio mezzanino. Sono inoltre in corso le attività relative alle fodere di stazione tra piano atrio e primo tecnico.
Particolare attenzione riveste la terza macroarea di cantiere (Pozzo Colosseo), che riguarda il collegamento tra la stazione Fori Imperiali e la stazione Colosseo della Linea B esistente. La struttura di scavalco precedentemente descritta termina in un pozzo, realizzato ai piedi del Colosseo, che consente di accedere alla banchina direzione Termini. Il pozzo è stato scavato grazie a una doppia paratia di micropali e a un sistema di puntonature metalliche che ha permesso di procedere allo svuotamento del manufatto in modalità archeologica. Attualmente le attività di scavo sono terminate ed è in corso la realizzazione del solaio di fondo del manufatto per poi procedere con le fodere e il solaio di copertura. Il tratto di struttura tra la stazione Fori Imperiali e la galleria esistente della Linea B, è in corso di realizzazione; tra le parti d’opera già realizzate ci sono il solaio di copertura e il solaio di fondo, ad eccezione del tratto più adiacente alla Linea B, ed è terminata parte delle fodere perimetrali.
La stazione Fori Imperiali e l’archeologia
La costruzione di una stazione metropolitana, in una città come Roma, è anche occasione di scoperte storico/archeologiche di valore inestimabile. I lavori per la realizzazione della stazione Fori Imperiali hanno fornito l’opportunità di documentare, con nuovi scavi estensivi, le stratigrafie archeologiche risparmiate dallo sbancamento della collina Velia del secolo scorso, finalizzato alla costruzione di via dell’Impero, consentendo oggi di riconsiderare i dati pregressi per ricomporre un quadro complessivo delle testimonianze archeologiche di questo importantissimo settore dell’area centrale di Roma.
Le indagini archeologiche si sono svolte a più riprese a partire dal 2014 e si sono recentemente concluse. Inizialmente sono stati eseguiti interventi archeologici preliminari, finalizzati alla costruzione della palificata di sostegno della Velia dal lato del Clivo di Acilio e delle paratie della stazione. Successivamente è stato possibile scavare estensivamente all’interno del corpo stazione e in corrispondenza del vicino Pozzo Q18 che ha una funzione di collegamento con la Linea B. Le indagini archeologiche hanno interessato diversi settori d’intervento. Dal lato del Clivo di Acilio la rimozione temporanea di parte del Muro del Muñoz, ha consentito di portare alla luce le strutture archeologiche risparmiate dal taglio della Collina Velia e consistenti in edifici di carattere residenziale, che in età imperiale e tardoantica interessavano il versante sud orientale della collina.
Dal lato del Clivo di Venere Felice, l’attività di sbancamento e livellamento delle pendici occidentali della Velia, effettuata nel 1932, aveva determinato l’asportazione di un complesso sistema di strutture che sostenevano le pendici della collina, articolandosi su più livelli lungo il versante sud-est. Gli scavi archeologici hanno evidenziato i resti di questi edifici, databili tra la tarda età repubblicana e la prima età imperiale e conservati solo a livello di fondazione a poche decine di centimetri dal piano stradale. Il corpo stazione interessa via dei Fori Imperiali nel tratto originariamente occupato dalla parte sommitale della Velia, dove i livelli archeologici sono stati del tutto asportati dall’intervento di sbancamento del 1932, a eccezione dei numerosi pozzi arcaici e repubblicani che scendono in profondità nel banco geologico e che oggi è stato possibile esplorare integralmente. Il corridoio di collegamento con la Linea B e il Pozzo Q18 si colloca sul piazzale del Colosseo. Qui le pendici meridionali della Velia degradavano verso l’originaria depressione valliva entro la quale sorse l’Anfiteatro Flavio.
In questo caso la conservazione delle strutture archeologiche è risultata più consistente, sono infatti emersi nuovi ed importanti elementi che integrano le conoscenze archeologiche riguardo l’assetto topografico di questo settore, dall’età repubblicana fino alla sistemazione legata alla costruzione del Colosseo. Al di sotto dei piani di frequentazione di età Flavia sono tornate in luce le poderose fondazioni della sistemazione di epoca neroniana, precedute dai resti di edifici più antichi, che rappresentano un’importante testimonianza dell’edilizia abitativa di epoca tardo repubblicana e della prima età imperiale. Come già accaduto per altri scavi archeologici legati alla realizzazione della Linea C, anche nel caso della Stazione Fori Imperiali e delle opere a essa funzionali, le paratie cementizie hanno consentito un’esplorazione archeologica estensiva e in sicurezza fino a quote molto profonde e non altrimenti raggiungibili.