TOOLS Elisabetta Benassi

L'opera

TOOLS” è un’opera di Elisabetta Benassi realizzata per il progetto di mitigazione visiva del cantiere della Stazione Venezia di Metro C. L’opera costruisce un saldo legame con il concetto di comunità operosa: sette operai del cantiere tengono in mano strumenti che evocano gesti del loro lavoro quotidiano.
L’attenzione concentrata sulle mani degli operai ci riporta alla vocazione narrativa dell’arte del passato, alla capacità di comunicare valori e significati in modo immediato attraverso il valore e il potere universale delle immagini. La piazza, per la sua valenza pubblica, funziona come cassa di risonanza di questo messaggio che dal cuore del cantiere dove si concentra il “fare”, si mostra alla città in veste simbolica e visiva attraverso l’opera dell’artista.

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Elisabetta Benassi si è ispirata agli angeli marmorei di Ponte Sant’Angelo, collegando il XXI secolo al Seicento barocco.
Un’immagine doppia: sacra e laica, antica e contemporanea. Un omaggio al lavoro e alla creazione, alla Roma che costruisce su sé stessa da duemila anni attraverso la forza simbolica e visionaria degli artisti.
Così, a Piazza Venezia, storicamente luogo di incontri e narrazioni pubbliche, l’opera si presenta raccontando l’intreccio di passato, presente e futuro in una continua e viva rappresentazione dell’identità collettiva, in grado di restituire e far riappropriare alla comunità di una storia di trasformazione urbana, realizzata e promossa grazie a Murales.

L'artista

Elisabetta Benassi vive a Roma. Il suo lavoro ha come cifra ricorrente l’uso dell’installazione, del video, della fotografia, come dispositivi per sollecitare lo spettatore al tempo stesso a una diversa messa a fuoco concettuale e una intensificazione percettiva. Al centro dei suoi interessi è l’eredità culturale, politica e artistica della modernità novecentesca, riletta criticamente alla luce dei caratteri controversi dell’identità contemporanea. Sullo sfondo dei suoi lavori appare sempre una domanda sulla condizione e l’identità attuali, sui loro rapporti col passato storico e una spinta a riconsiderarlo, guardandolo in controluce.

A partire dal 2000 le sue opere sono state presentate in musei, gallerie e istituzioni italiane e internazionali confermando una presenza costante nel dibattito internazionale sull’arte contemporanea. Nel 2024 al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma le viene dedicata la grande antologica Autoritratto al lavoro.