Costellazioni di Roma Pietro Ruffo

L'opera

“Costellazioni di Roma” è un’opera di Pietro Ruffo realizzata per il progetto di mitigazione visiva del cantiere della Stazione Venezia di Metro C. L’opera avvolge i 10 silos del cantiere con un’immagine che unisce terra e cielo, creando un dialogo tra passato e presente. La verticalità delle strutture funge da ponte simbolico tra le profonde radici storiche della città e l’infinito del cosmo. Questa intersezione accompagna visivamente lo sviluppo urbano a cui Metro C sta contribuendo, coniugando tradizione e innovazione per immaginare una Roma futura a misura d’uomo.

Le costellazioni, cuore dell’opera, non sono solo rappresentazioni celesti ma simboli ricchi di significati che rimandano ai miti fondativi di Roma. Le 13 personificazioni mitologiche del calendario astronomico raffigurano figure antropomorfe e animali fantastici, ispirate alla cultura classica e rinascimentale, epoche in cui l’astrologia influenzava i destini umani. L’opera celebra la capacità di Roma di intrecciare scienza, arte e slancio verso il domani, evidenziando l’importanza di guardare al cielo per orientare pensieri e azioni anche nel XXI secolo.

Sotto le mitologie cosmiche rappresentate da Ruffo emergono le linee precise della Pianta Topografica di Roma Antica di Luigi Canina (1850). Questa mappa, sospesa tra stelle e costellazioni, unisce simbolicamente il sapere antico alla visione moderna della città. L’opera e il cantiere di Piazza Venezia si fondono in un’alleanza simbolica tra arte e impresa, unendo ambizione creativa e capacità operativa per la rigenerazione urbana. “Costellazioni di Roma” non è solo una decorazione temporanea del cantiere, ma un invito a riflettere sull’unione tra storia, arte e innovazione, trasformando la città in uno spazio dove passato e futuro convivono armoniosamente.

L’artista

 

Pietro Ruffo (Roma, 1978), architetto di formazione, è un artista di fama internazionale, che ha esposto presso importanti musei e istituzioni tra cui la Biennale di Venezia, i Musei Vaticani, il Musée de l’Homme e Palazzo Esposizioni.

La relazione con l’immagine è parte integrante del suo percorso di ricerca che nasce da una serie di considerazioni filosofiche, sociali ed etiche e si sviluppa attraverso una profonda dimensione concettuale dell’arte che deriva dalla sua formazione di architetto. Il disegno e l’intaglio sono per Ruffo strumenti di una ricerca che analizza dinamiche storiche e contemporanee, dando vita a installazioni che arrivano ad assumere dimensioni ambientali. Le opere si articolano in sovrapposizioni di paesaggi naturali e forme umane, mappe geografiche e costellazioni, geometrie e tracce di scrittura. Ne risulta un lavoro stratificato, dalle molteplici letture visive e semantiche che indaga i grandi temi della storia universale, in particolare la libertà e la dignità del singolo individuo.

Negli ultimi anni ha esposto presso importanti musei e istituzioni internazionali tra cui: Palazzo Esposizioni di Roma, Biennale di Venezia; Musei Vaticani, Città del Vaticano; Museu de Arte Contem- porânea de la Universidad de São Paulo del Brasile; Galleria Borghese a Roma; Zhejiang Art Museum (ZAM), Hangzhou City, Cina; MUSAMuseo de las Artes Universidad de Guada- lajara, Mexico; IA&A AT HILLYER, Washington DC, USA; MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; Galleria Nazionale d’arte moderna, Roma; Museo Na- zionale del Bardo, Tunisi; Indian Museum, Calcutta, India; Reggia Contemporanea, Villa Reale di Monza; Triennale di Milano; Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano. Ha ricevuto diverse importanti commissioni pubbliche, che lo hanno portato ad espandere il suo lavoro in una dimensione urbana.