Il tracciato della Linea C della metropolitana di Roma posto a base gara è stato concepito per collegare il quadrante est di Roma, a partire dal capolinea di Pantano, nel Comune di Monte Compatri, con quello nord-ovest (zona Clodio-Mazzini), attraversando il centro storico. Il tracciato, come inizialmente concepito, aveva l’obiettivo di dotare la città di Roma di un’infrastruttura di trasporto veloce che potesse:
- collegare le aree ai limiti nord-est del territorio comunale a quelle poste a sud-ovest;
- portare un significativo incremento dell’effetto rete con le due linee esistenti;
- generare una riduzione del traffico veicolare di superficie;
- consentire l’estensione delle zone pedonali dell’area centrale.
La Linea C in esercizio
Il tratto di Linea C ad oggi realizzato ed in esercizio va dall’estrema periferia orientale fino alla stazione di San Giovanni, porta di ingresso al centro storico. Attraversa i popolari quartieri ubicati lungo la via Casilina, per entrare nel sottosuolo alla stazione di Giardinetti. Da qui si raggiungono gli importanti quartieri di Alessandrino, Centocelle e Pigneto. Centro e periferia diventano più vicini, annullando distanze fisiche e sociali. Il tratto attualmente in fase avanzata di costruzione, la così detta “Tratta T3” si sviluppa a partire dalla stazione San Giovanni, entra nel centro storico di Roma, attraversando un tessuto urbano caratterizzato da preesistenze archeologiche e monumentali uniche al mondo, dichiarate dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità.
Le attività sono iniziate nel 2006 con le indagini archeologiche di prima fase e lo sviluppo della progettazione definitiva. Attualmente 22 stazioni e circa 19 km di linea sono aperte al pubblico nella tratta compresa tra la stazione di Monte Compatri/Pantano e la stazione di San Giovanni; quest’ultima, in esercizio passeggeri dal 12 maggio 2018, costituisce un importante nodo di scambio con l’esistente Linea A. La linea C è la prima linea a totale conduzione automatica realizzata a Roma, nonché una delle metropolitane più avanzate al mondo dal punto di vista tecnologico. La tratta attualmente in esercizio, nella attuale configurazione e con i 13 treni consegnati da Metro C ScpA all’esercente, potrebbe garantire una frequenza di un treno ogni 7 minuti.
La realizzazione delle stazioni della Linea C ha rappresentato l’occasione per avviare un percorso di riqualificazione delle piazze in cui sono ubicate le stazioni e delle aree circostanti. Le nuove stazioni dispongono di ampi spazi, che si prestano ad essere utilizzati anche per iniziative di vario genere: ambienti che, da semplici spazi funzionali, possono trasformarsi in veri e propri “luoghi” della città.
Le prime iniziative sono state realizzate ancora prima dell’entrata in esercizio, come ad esempio i due concerti del coro dei ragazzi del teatro dell’Opera, il primo tenutosi nell’atrio della stazione di Teano, il secondo presso la stazione San Giovanni in occasione dell’inaugurazione. Si sono poi svolte ulteriori iniziative, come quella dal titolo “Mamme narranti”, che si è tenuta nell’ambito di Letterature Off del Festival della Letteratura di Roma nel mese di giugno 2019. Nelle stazioni San Giovanni, Pigneto e Mirti si son tenute “letture spettacolarizzate”, con mamme provenienti da diverse parti del mondo, che hanno letto fiabe appartenenti alle tradizioni della propria terra di origine. A partire dalla fine di giugno 2019 fino ai primi di ottobre, si non tenuti, nelle stazioni Pigneto, Malatesta, Teano, Mirti e Centocelle, una serie di concerti gratuiti.
La realizzazione della Linea C è stata anche occasione di studio e ricerca, come dimostrano le numerose scoperte effettuate nel corso degli scavi archeologici e anche occasione per migliorare l’accessibilità e la fruizione del patrimonio storico archeologico romano. Dalla collaborazione tra Metro C ScpA, il Committente Roma Metropolitane e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali è scaturito un articolato programma di indagini, realizzato da Metro C ScpA, sotto la Direzione Operativa Scientifica degli scavi della Soprintendenza Archeologica di Roma, che ha consentito non solo l’individuazione di numerosi reperti, ma anche l’aggiornamento delle carte archeologiche in aree ancora mai indagate.
Le fasi e le modalità esecutive delle lavorazioni, la loro durata e la loro successione temporale sono state approvate e condivise nell’ambito di un tavolo tecnico con il Dipartimento Mobilità e Trasporti del Comune di Roma, ATAC, USTIF, Regione Lazio e Roma Metropolitane. Il programma dei lavori è organizzato con finestre temporali di chiusura anticipata alle 21 della linea in esercizio e con alcuni fine settimana di chiusura completa.
Al fine di ridurre al minimo le interferenze con la linea in esercizio, la parte fruibile della banchina esistente della Linea B, lunga 150 metri, è stata ridotta a 110 metri, per poter installare, nella zona oggetto dell’intervento, una struttura di compartimentazione, che ha lo scopo di separare fisicamente le aree di lavoro da quelle interessate dal servizio. La struttura è composta da un sistema reticolare di travi e pilastri metallici su cui è montata superiormente una lamiera grecata parallela alla calotta. La zona dei piedritti di galleria è stata delimitata con un sistema di pannellature in legno collegate alla struttura metallica, lasciando unicamente un cancello che consente l’accesso per le maestranze di cantiere direttamente dalla banchina. Solo a seguito del montaggio della suddetta struttura è stato possibile procedere con le fasi successive che prevedono il taglio della calotta e dei piedritti, per una larghezza di circa 8 metri, e la realizzazione di n. 4 plinti fondati su micropali, su cui andrà varata la struttura definitiva di scavalco.
Completato il taglio della calotta della galleria esistente, è iniziato il montaggio della struttura di scavalco. Il primo passo è stato il varo di due travi longitudinali che rappresentano l’ossatura portante della struttura, varo avvenuto nelle notti tra il 22 e 23 aprile. In corso il varo delle strutture prefabbricate (predalles) ed il completamento del solaio di fondo. Saranno quindi posizionate le controventature in acciaio, varate le predalles superiori e verrà gettato il solaio di copertura dello scatolare. Solo dopo verranno demolite le parti di galleria esistente per creare gli accessi alla banchina della stazione Colosseo. L’attraversamento sarà quindi completato con la posa di pareti vetrate laterali e finiture interne.
Nel caso della Stazione San Giovanni i numerosissimi rinvenimenti hanno condotto alla decisione di realizzare uno specifico allestimento museale all’interno della stazione, mentre il progetto in corso di approvazione della stazione Amba Aradam/Ipponio prevede la valorizzazione in situ del complesso archeologico rinvenuto durante gli scavi. Questi interventi confermano quanto la realizzazione di grandi infrastrutture urbane come la Linea C, rappresenti una formidabile opportunità di arricchimento delle conoscenze storico- archeologiche e di tutela e valorizzazione delle nuove scoperte.
La Linea C in costruzione: San Giovanni – Fori Imperiali
La tratta denominata T3 della Linea C, attualmente in costruzione, ha uno sviluppo di circa 2,8 km, con 2 stazioni (Amba Aradam/Ipponio e Fori Imperiali) e 2 pozzi di ventilazione (via Sannio e Piazza Celimontana). I lavori sono iniziati il 21 marzo 2013. Il tracciato della T3 si sviluppa a partire da Piazzale Appio, dove le gallerie di linea sottoattraversano la stazione San Giovanni della Linea A, entrando in pieno centro storico per raggiungere la stazione Fori Imperiali, attraversando un tessuto urbano caratterizzato da preesistenze archeologiche e monumentali uniche al mondo. Da piazzale Appio il tracciato prosegue parallelamente alle Mura Aureliane, (in questo primo tratto si inseriscono la stazione Amba Aradam/Ipponio e il Pozzo Multifunzionale 3.3.), quindi sotto-attraversa le Mura Aureliane a Porta Metronia e prosegue in direzione del Celio dove, in piazza Celimontana, è stato realizzato un pozzo di ventilazione di grande diametro, all’interno del quale si inserisce una comunicazione ferroviaria pari/dispari. In questo tratto le gallerie di linea raggiungono la massima profondità mai raggiunta nell’ambito della Linea C, inserendosi per circa 15 m nello strato delle argille plioceniche, ad una quota posta a 55 m da piano campagna con un battente idraulico, valutato sulla calotta della galleria, che supera i 40 m. Proseguendo lungo il tracciato si incontra la stazione Fori Imperiali, realizzata al di sotto di Via dei Fori Imperiali nel tratto compreso tra la Basilica di Massenzio e la piazza del Colosseo. Le gallerie di linea seguono l’asse di via dei Fori Imperiali, transitando in adiacenza al Foro di Cesare, sotto-attraversano la Cloaca Massima e lambiscono le Colonnacce del Foro di Nerva.
Le gallerie con scavo meccanizzato TBM
Le gallerie sono realizzate con scavo meccanizzato in TBM (Tunnel Boring Machine) di tipo EPB (Earth Pressure Balance). Le macchine sono dotate di una fresa di diametro 6.70 m mentre il rivestimento definitivo della galleria è costituito da conci prefabbricati di spessore 30 cm.
Nella zona esterna del cantiere si sta procedendo al rivestimento definitivo in mattoncini del Muro del Muñoz: lavorazioni eseguite da un’impresa specializzata in restauri, dopo aver studiato e campionato con la Soprintendenza le tipologie di rivestimento più idoneo. Nell’area lato Clivo di Venere, dove il cantiere è più esteso, è stato completato il montaggio dell’impianto di iniezione e sono iniziati i consolidamenti dalla galleria TBM propedeutici allo scavo in allargo della galleria di banchina binario dispari. Per quanto riguarda la struttura di stazione della Linea C (cantiere lato Clivo di Venere), attualmente sono stati completati i solai di copertura, atrio e primo tecnico ed è in corso lo scavo tra quest’ultimo e il solaio mezzanino. Sono inoltre in corso le attività relative alle fodere di stazione tra piano atrio e primo tecnico.
Particolare attenzione riveste la terza macroarea di cantiere (Pozzo Colosseo), che riguarda il collegamento tra la stazione Fori Imperiali e la stazione Colosseo della Linea B esistente. La struttura di scavalco precedentemente descritta termina in un pozzo, realizzato ai piedi del Colosseo, che consente di accedere alla banchina direzione Termini. Il pozzo è stato scavato grazie a una doppia paratia di micropali e a un sistema di puntonature metalliche che ha permesso di procedere allo svuotamento del manufatto in modalità archeologica. Attualmente le attività di scavo sono terminate ed è in corso la realizzazione del solaio di fondo del manufatto per poi procedere con le fodere e il solaio di copertura. Il tratto di struttura tra la stazione Fori Imperiali e la galleria esistente della Linea B, è in corso di realizzazione; tra le parti d’opera già realizzate ci sono il solaio di copertura e il solaio di fondo, ad eccezione del tratto più adiacente alla Linea B, ed è terminata parte delle fodere perimetrali.
Gallerie: scavo tradizionale da Stazione San Giovanni a Pozzo 3.3 Sannio
Le gallerie in questo tratto di circa 150 m, per i vincoli derivanti dall’andamento planoaltimetrico del tracciato, sono state realizzate mediante scavo a foro cieco per entrambi i binari, realizzato con l’utilizzo della fresa scudata di diametro 3000 mm (micro-TBM). L’utilizzo di questa tipologia di scavo si è resa necessaria per una serie di motivi:
- impossibilità delle TBM con cui sono state scavate tutte le gallerie della Linea C di sottopassare la esistente Stazione San Giovanni della Metro A;
- impossibilità di effettuare consolidamenti dall’alto a causa della presenza di strati archeologici.
Attualmente sono in corso le seguenti attività:
- scavo della galleria naturale binario dispari lato San Giovanni;
- lavorazioni propedeutiche alla realizzazione del rivestimento definitivo della galleria binario pari.
A breve inizieranno le attività per l’apertura del varco di collegamento della galleria di linea binario dispari tra la tratta in esercizio e quella in costruzione, nonché la realizzazione del solettone per la posa dell’armamento ferroviario.
Pozzo 3.3. Sannio
Il pozzo multifunzionale 3.3 è situato tra le stazioni Amba Aradam/Ipponio e San Giovanni, in corrispondenza di un giardino adiacente al mercato di Via Sannio lato Piazzale Appio. Questo è il pozzo da cui le TBM hanno iniziato lo scavo delle gallerie in direzione Fori Imperiali.
Attualmente sono in corso le attività di completamento del solettone di fondo e la realizzazione delle fodere perimetrali e dei solai dei 3 livelli sotto copertura. A breve si procederà con le opere di finitura dei piani tecnici destinati ai locali impiantistici e tecnologici, la realizzazione del solettone per la posa dei binari e la realizzazione della banchina metallica.
La stazione Amba Aradam/Ipponio
Si estende per circa 120 metri in lunghezza e per oltre 30 metri in profondità ed è composta da 5 orizzontamenti compresi la copertura e la fondazione. Il contesto urbano in cui si inserisce, unitamente alle limitate dimensioni del cantiere, hanno imposto la scelta del Top-Down come metodologia di scavo della stazione. Tale modalità prevede lo scavo sotto-copertura, realizzando i solai intermedi mano a mano che si progredisce con lo scavo e sfruttando questi elementi strutturali come contrasto intermedio dei diaframmi perimetrali già nella fase di scavo. La stazione funzionalmente segue lo schema tipologico delle stazioni della Linea C, con una banchina centrale che si estende per 110 m di lunghezza e circa 4 m di larghezza.
In questo sito sono state rinvenute importanti strutture antiche nel corso degli scavi archeologici di seconda fase, iniziati una volta realizzate le paratie perimetrali. Le indagini archeologiche nella stazione Amba Aradam/Ipponio della Linea C hanno interessato un’area di circa mq 1753 e hanno condotto a scoperte di eccezionale interesse, a seguito delle quali la Soprintendenza Archeologica, al fine di salvaguardare e valorizzare i ritrovamenti, ha prescritto la ridefinizione del progetto architettonico– funzionale conseguente alla necessità di ricollocare le strutture antiche all’interno della stazione nella medesima posizione e giacitura e di contestualizzare i reperti rinvenuti ripristinando la relazione visiva con le Mura Aureliane.
Metro C ScpA, a seguito di questa prescrizione, ha richiesto a 3 noti studi di architettura di sviluppare alcuni concept per la ridefinizione del progetto architettonico– funzionale. Sulla base di quello prescelto dalla Soprintendenza è stato sviluppato il progetto definitivo, consegnato al Committente Roma Metropolitane ad agosto 2018, e attualmente in fase di approvazione.
A seguito dell’approvazione del suddetto progetto definitivo sarà necessario sviluppare la progettazione esecutiva e costruttiva che dovrà essere sottoposta all’approvazione del Committente e a seguire potranno riprendere i lavori di costruzione. Attualmente il cantiere della stazione è utilizzato per il supporto logistico di tutte le attività di scavo con TBM (introduzione conci, estrazione terre di scavo ecc).
Pozzo 3.2. Celimontana
Il pozzo è ubicato in un giardino adiacente a Piazza Celimontana, ha pianta circolare di diametro di 34.80 m. Il Piano del ferro è a quota -15.50 m slm, ne consegue una rilevante profondità di scavo del manufatto pari a circa 59 m dal piano campagna.
La realizzazione del pozzo, fino alle quote interessate da indagini archeologiche (+19.00 m slm), è avvenuto in modalità scavo archeologico. Durante le fasi di scavo archeologico, la presenza delle paratie di cemento armato ha consentito di scendere in sicurezza a profondità altrimenti non raggiungibili. Alla profondità di circa 17 metri dal piano attuale è emerso un acquedotto di età repubblicana in blocchi di tufo squadrati collegato ad una grande vasca, risalente al terzo secolo avanti Cristo. È stata inoltre rinvenuta una sepoltura con corredo databile tra la fine del X sec. e gli inizi del IX sec. a.C. Attualmente sono state completate le strutture interne dal piano 5 (-45 m da piano campagna) al piano 1 (-8 m da piano campagna), così come le strutture di risalita e le fodere per il solaio del piano 1. È in corso la realizzazione del solaio del 1° livello tecnico, mediante l’utilizzo di elementi prefabbricati. A breve riprenderà lo scavo a partire da quota -45 da piano campagna.
La stazione Fori Imperiali e l’interconnessione con la Linea B
Si sviluppa al di sotto dell’omonima via, tra il Colosseo e la zona antistante la Basilica di Massenzio e riveste un ruolo strategico, in quanto si inserisce in una delle aree monumentali più visitate al mondo e diventerà un fondamentale nodo di interscambio con la Linea B.
Il collegamento con la Linea B Colosseo avviene per mezzo di un cunicolo composto da due livelli che, partendo dal piano atrio, condurrà gli utenti a entrambe le banchine dell’esistente stazione. La banchina del binario pari è collegata direttamente, mentre per raggiungere la banchina in direzione Laurentina l’utente dovrà oltrepassare la sede ferroviaria attraversando un cunicolo in acciaio e vetro inglobato parzialmente nella calotta dell’esistente stazione, che dovrà essere parzialmente tagliata per accogliere il cunicolo stesso. Il corpo stazione è costituito da una scatola rettangolare scavata tra paratie di diaframmi di spessore 1.20 m che raggiungono i 48 m da piano campagna, andandosi a intestare nello strato impermeabile delle argille plioceniche che costituisce un tampone di fondo naturale, indispensabile vista la natura dei terreni e il battente idraulico che supera i 20 m una volta giunti a fondo scavo. Anche in questo caso l’adozione del metodo di scavo in Top-Down è stata una scelta obbligata, vista l’impossibilità di eliminare il traffico veicolare lungo via dei Fori Imperiali.
La struttura in cemento armato che conterrà la stazione è completata, compreso il solaio di copertura e il solaio piano atrio. Durante lo scavo sotto copertura tra il solaio di copertura e il solaio al piano atrio è stato effettuato lo smontaggio con modalità archeologica di 28 pozzi arcaici.
Attualmente sono in corso le seguenti attività relative alla realizzazione del corpo stazione:
- delocalizzazione dei reperti archeologici, come prescritto dal P.A.C. (Parco Archeologico Colosseo), finalizzata alla salvaguardia delle strutture;
- scavo sottocopertura tra il piano atrio e il piano primo livello tecnico;
- realizzazione del solaio primo livello tecnico.
Per la realizzazione del collegamento pedonale tra la Stazione Fori Imperiali e la Stazione Colosseo Linea B, è stato realizzato lo spostamento degli impianti e degli apparati, propedeutico al montaggio di una struttura in carpenteria metallica con funzione di contenimento della calotta nel tratto in cui verrà realizzato il futuro sottopasso pedonale. Attualmente sono in corso le seguenti attività:
- scavo in modalità archeologica del Pozzo Colosseo che contiene il collegamento con la Linea B;
- realizzazione del cunicolo di collegamento pedonale.
Monitoraggio di monumenti e edifici storici e interventi di presidio
La Linea C lungo il suo percorso interagisce con palazzi storici e monumenti di grande pregio, dal Colosseo al Palazzo della Cancelleria e a Palazzo Venezia. Per garantire la salvaguardia di un patrimonio unico al mondo tutelato dall’UNESCO, Metro C ScpA ha eseguito una serie di attività preventive per definire con precisione ed affidabilità lo stato di palazzi storici e monumenti. Le analisi di interazione linea – monumenti hanno interessato 13 monumenti e 40 palazzi storici, tra i quali si annoverano quelli ricadenti nell’ansa barocca del Tevere che si affacciano lungo Corso Vittorio Emanuele. Gli studi sono stati sviluppati a partire dalla fase di rilievi ed indagini, arrivando a definire, per ogni monumento, specifici piani di monitoraggio ed interventi di salvaguardia, sviluppati di concerto con il Ministero per i Beni e le Attività culturali.
Gli interventi di salvaguardia possono essere ricondotti essenzialmente a 2 categorie:
- interventi provvisionali o definitivi da mettere in atto prima dell’avvio delle attività di scavo: interventi di consolidamento strutturale atti a sanare problematiche pregresse o un pronunciato stato di degrado e quindi non direttamente correlabili agli effetti indotti dalla realizzazione delle opere della Linea C. A titolo di esempio annoveriamo gli interventi definitivi di consolidamento strutturale della Basilica di Massenzio o della Chiesa di Santo Stefano Rotondo e gli interventi provvisionali delle Colonne del Foro di Nerva;
- interventi da attuare in fase di scavo volti a contrastare in tempo reale i cedimenti indotti contenendoli al di sotto di soglie prefissate:interventi di natura geotecnica come il Compensation Grouting previsto durante il passaggio delle gallerie di linea al di sotto della Mura Aureliane a Porta Metronia e della stazione esistente Colosseo della Linea B.
Sulla base dei risultati delle analisi effettuate nell’ambito della tratta T3, è stata realizzata una serie di interventi di presidio strutturali e/o geotecnici – provvisori e/o definitivi – per i seguenti monumenti:
- mura Aureliane a Porta Asinaria: puntellamento provvisorio delle mura e realizzazione di una paratia di pali a presidio di Porta Asinaria ed intervento geotecnico di compensazione dei cedimenti (Compensation grouting) durante il passaggio della TBM;
- mura Aureliane a Porta Metronia: puntellamento provvisorio delle mura ed intervento geotecnico di compensazione dei cedimenti (Compensation grouting) durante il passaggio della TBM;
- chiesa di Santa Maria in Domnica: puntellamento provvisorio interno ed esterno ed interventi di salvaguardia del patrimonio artistico all’interno alla chiesa;
- chiesa di Santo Stefano Rotondo: cerchiaggio del tamburo ed interventi di salvaguardia del patrimonio artistico all’interno alla chiesa;
- pilone dell’acquedotto Celimontano: puntellamento provvisorio;
- basilica di Massenzio: puntellamento provvisorio delle mura esterne ed interventi di incatenamento definitivo con funi e barre;
- colonnacce del Foro di Nerva: puntellamento provvisorio.
Tutti gli interventi sia di carattere definitivo che provvisorio sono stati completati. Inoltre tutti i monumenti che ricadono nel bacino di subsidenza delle opere della Linea C sono monitorati in continuo per mezzo di un’ampia strumentazione di monitoraggio vibrazionale, strutturale, geomatico e geotecnico