Sub Tratta San Giovanni Pozzo 3.3: consegnata l’opera ad Atac il 18 giugno 2021

Sub Tratta San Giovanni Pozzo 3.3: consegnata l’opera ad Atac il 18 giugno 2021

Il 18 giugno 2021, è stato sottoscritto il verbale di consegna e l’opera è stata trasferita, attraverso Roma Capitale, ad ATAC (Esercente della linea) per l’avvio del pre-esercizio di propria competenza. La consegna del Pozzo Multifunzionale 3.3 segue il pre-esercizio svolto da Metro C scpa dal 29 aprile al 5 maggio 2021, che ha permesso di testare gli impianti e di ottenere tutte le autorizzazioni necessarie da parte degli Enti competenti. Il Pozzo Multifunzionale denominato 3.3 è situato tra le stazioni Amba Aradam/ Ipponio e San Giovanni, in corrispondenza di un’area – giardino adiacente allo storico mercato rionale di Via Sannio, lato Piazzale Appio.

Nel mese di giugno, all’interno della 7° edizione dell’International Course on Geotechnical and structural monitoring, promosso dalla startup spin off della Sapienza Università di Roma, NHAZCA (Natural HAZards Control and Assessment), è stato organizzato, come accaduto nel corso della collaborazione già negli anni precedenti, un field trip presso il cantiere della Metro C Fori Imperiali e presso i monumenti adiacenti la futura stazione, quali la Basilica di Massenzio e il Tempio di Venere. La visita ha dato l’opportunità a 25 studenti vedere direttamente l’applicazione di un complesso sistema di monitoraggio geotecnico e strutturale, nella principale area archeologica di Roma. NHAZCA fornisce consulenza e servizi per l’analisi e monitoraggio dei rischi naturali, a supporto delle grandi infrastrutture e collabora con Metro C S.c.p.A dal 2017 attraverso percorsi di formazione in classe e sul campo.

Le dimensioni planimetriche complessive sono di 64.40m x 25.65m.

Il Piano del ferro varia tra +8.940 e +9.120 m slm all’interno del pozzo. Il manufatto è composto da 3 orizzontamenti:

  • Piano Tecnico a quota +25.47 m slm (finito).
  • Piano solaio intermedio a quota +16.54 m slm (finito). Questo solaio ha la sola funzione strutturale di controventare le strutture di contenimento del manufatto.
  • Piano banchina, a quota variabile in funzione del P.F. tra +10.007 m slm lato Amba Aradam e +10.127 m slm lato San Giovanni.

L’attivazione del pozzo 3.3 consente di raggiungere la configurazione ottimale del capolinea di San Giovanni, grazie all’aggiunta di 4 nuovi scambi ferroviari i treni della Metro C in esercizio potranno passare in maniera veloce ed efficiente da un binario all’altro, semplificando ed accelerando la cosiddetta “inversione in coda al capolinea” dei treni. Attualmente il treno che arriva a San Giovanni sbarca e imbarca i passeggeri sulla stessa banchina, per poi “tornare indietro” in direzione Pantano.

La presenza della croce permetterà invece al treno in arrivo di sbarcare tutti i passeggeri sulla banchina e, utilizzando i nuovi scambi, potrà arrivare alla banchina opposta di San Giovanni per l’imbarco degli gli altri passeggeri in direzione Pantano. Per gestire in modo efficiente tali scambi, all’interno del pozzo sono presenti delle specifiche apparecchiature elettriche ubicate in un locale denominato SER (Signalling Equipment Room). Tali apparecchiature sono interconnesse con il resto della linea e vengono gestite dal Posto Centrale Operativo dell’intera Linea C situato nel deposito di Graniti.

La presenza dei nuovi scambi consente inoltre di aumentare la potenzialità della linea che, in funzione del numero dei treni e del modello di esercizio utilizzato dall’esercente ATAC, può arrivare a garantire un cadenzamento di 4 minuti.

Il pozzo 3.3 rappresenta il terminale della quarta fase funzionale dell’intera linea Montecompatri Pantano – San Giovanni (Pozzo 3.3) ed è il primo pozzo realizzato nella tratta T3 San Giovanni – Fori Imperiali della Linea C. Il manufatto si integra con la sistemazione superficiale dei giardini in armonia con il contesto circostante. Grazie al coordinamento con la Sovrintendenza, l’architettura dei giardini e dell’ingresso del pozzo multifunzionale si integra con la presenza delle Mura Aureliane, coniugando un allestimento moderno con la rivalutazione dei reperti rinvenuti durante gli scavi.