Approfondimento: la costruzione delle stazione e dei pozzi
Le caratteristiche delle stazioni
I criteri seguiti nella progettazione delle stazioni, sulla base delle esperienze che oggi considerano le stazioni sotterranee come luoghi di incontro e non solo di passaggio, animati da attività commerciali, culturali e servizi, sono:
- Sicurezza pubblica.
- Impianti tecnologicamente avanzati (ventilazione, barriere d’aria, sprinkler).
- Pulizia e accoglienza.
- Immediatezza di informazioni.
- Decoro architettonico.
- Funzionalità dei percorsi individuati dalla segnaletica verticale e orizzontale realizzata a pavimento per gli ipovedenti.
- Assenza di barriere architettoniche, saranno dotate anche di percorsi “tattili” per i non vedenti con la segnaletica “a rilievo”.
La tipologia delle stazioni varia in relazione alle caratteristiche dei quartieri cittadini attraversati, pur mantenendo una forte identità formale, esterna ed interna, che le rende immediatamente identificabili.

Stazione Gardenie – interno stazione
Gli atri ospitano i servizi, le biglietterie automatiche e, dove possibile, attività commerciali, espositive e ricreative.

Stazione Teano – evento musicale
I varchi elettronici di entrata e di uscita sono posti tra l’atrio e le banchine di fermata. Le stazioni si trovano tra le due gallerie a binario singolo dentro le quali viaggiano i treni della linea C.
Nell’ambito della Linea C, fa eccezione la stazione di “Teano”, dotata di banchine di fermata sovrapposte al fine di agevolare l’innesto del tracciato della “Linea C1”, il prolungamento a Nord-Est verso la stazione Ponte Mammolo della Linea B (progetto che non fa parte dell’attuale affidamento a Metro C S.c.p.A.).
In tutte le stazioni, per la sicurezza dei passeggeri, sono installate le porte di banchina che si aprono all’arrivo dei treni contemporaneamente all’apertura delle porte dei convogli.
La Costruzione delle stazioni
FASE 1 – DELIMITAZIONE: in questa fase avviene l’effettivo innesto del cantiere nel tessuto urbano. In un primo momento viene limitata al traffico l’area necessaria ad accogliere le strutture di servizio e gli scavi. Le lavorazioni di delimitazione della stazione cominciano con l’esecuzione (dove necessario) di opere di presidio che consolidano il terreno circostante il cantiere, generalmente si tratta di pali o micropali inseriti nel sottosuolo.
Una volta messe in sicurezza le strutture preesistenti, si procede con la realizzazione dei diaframmi, le pareti della “scatola” in cemento armato che conterrà la stazione.
FASE 2 – COPERTURA: è la fase cruciale che darà poi il via al restringimento del cantiere.
Viene scavato il terreno racchiuso nel perimetro dei diaframmi, fino a raggiungere la profondità necessaria per creare il solaio di copertura, che costituisce il futuro soffitto della stazione. Nello scavo vengono assemblate le gabbie in acciaio che costituiscono l’armatura del solettone, quindi si procede con il getto del calcestruzzo. La caratteristica del solettone è l’asola, un’apertura nello strato di cemento, dalla quale si comincia a scavare il terreno e che in seguito permetterà l’accesso di uomini, mezzi e materiali ai piani sotterranei del cantiere.Una volta terminato il solettone, l’area di cantiere si può restringere attorno all’asola per consentire il proseguimento dei lavori sotterranei, restituendo la strada al suo abituale utilizzo. Inoltre, l’utilizzo di questa tecnica chiamata “Top Down”, permette di contenere sia i rumori che le polveri prodotti dal cantiere, poiché lo scavo avviene in sotterraneo.
FASE 3 – SCAVO SOTTERRANEO: si scavano nel sottosuolo i piani interrati della stazione. A quote prestabilite vengono realizzati dei solai intermedi, il procedimento utilizzato è lo stesso di quello usato per il solettone di copertura. Anche nei solai intermedi viene lasciata un’asola per consentire il “passaggio” del cantiere al piano sottostante. L’ultimo solaio ad essere realizzato è il solettone di fondo, su cui poggiano binari all’interno della stazione.
IL RIBALTAMENTO: è un’operazione che interessa i cantieri in cui viene utilizzata la tecnica del Top-Down in aree vaste o interessate da volumi di traffico importanti per cui non è possibile occupare l’intera sede stradale. Le fasi di lavoro sono esattamente quelle sopra descritte, l’unica differenza è che vengono eseguite solo su metà (o su una porzione più piccola) dell’area interessata dai lavori. Una volta ultimate le prime fasi di delimitazione e copertura, il cantiere viene smontato e “ribaltato” specularmente sull’altra metà della strada, iniziando le fasi da zero per proseguire poi con la fase di scavo in sotterraneo.